IL MUSEO
Il Museo Storico Navale
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il Museo Storico Navale di Venezia
Il percorso di visita del Museo Storico Navale della Marina Militare di Venezia ha inizio in un edificio del XV secolo, che fu già “Granaio” della Serenissima, in campo “San Biagio”, vicino all’Arsenale, il cui complesso è, in parte, tuttora sotto la giurisdizione della Marina Militare ltaliana.
Si tratta dell’edificio principale del Museo, con oltre 42 sale che raccolgono oggetti e reperti straordinari: modelli di navi, dipinti e oggetti della marineria veneziana e italiana come i fanali originali delle antiche galere da guerra, il famoso “Maiale” utilizzato nella 2°guerra mondiale fino al prezioso modello del Bucintoro e alle imbarcazioni della laguna di Venezia, come la gondola appartenuta a Peggy Guggenheim.
Percorso espositivo
Scopri il percorso di visita del Museo, il "Granaio" della Serenissima
Piano terra >
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Piano terra
Nelle due sale che fiancheggiano l’ingresso del Museo si vede, a destra, il monumento funebre ad Angelo Emo, ultimo “Capitano da mar” della Marina veneziana. A sinistra è esposto un Siluro a Lenta Corsa della Seconda Guerra Mondiale, noto più popolarmente come “Maiale”. Queste due prime testimonianze storiche rappresentano il tema parallelo sul quale scorre la visita al Museo, perché l’una percorre la trama complessa della lunga e gloriosa storia navale di Venezia e l’altra si affaccia sulla storia forse più breve, ma già intensissima, della Marina Militare Italiana.
Sempre al piano terreno è possibile vedere, oltre a cimeli vari e pezzi di artiglieria da nave e da fortezza, un imponente fanale di poppa di galea veneziana del XVI secolo, detto “fanò”. Di grande interesse per la rarità e l’importanza storica, è anche la raccolta di diciotto plastici in legno, realizzati tra il XVI ed il XVII secolo, di antiche fortezze veneziane dell’Adriatico e dell’Egeo.
Primo piano
Il primo piano è quasi interamente dedicato all’aurea storia marinara della Serenissima Repubblica. Vi si possono ammirare alcuni modelli di grande valore storico: una impressionante ricostruzione di una galea da guerra, in uso fino alla metà del XVI secolo, con i rematori al loro posto di lavoro e di sofferenza; una “galeazza “, galea di grandi dimensioni e di nuova concezione, che fu la protagonista della vittoria sui Turchi a Lepanto (1571); un modello particolare è poi quello della regina di tutte le barche di rappresentanza, il “Bucintoro”, la nave da cerimonia usata dal Doge nel giorno dell’ Ascensione per lo “sposalizio del mare”: “Ti sposiamo“, diceva in latino il Doge, gettando nelle acque un anello, “in segno di vero e perpetuo dominio“.
L’ultimo Bucintoro, il più sfarzoso, come si può constatare dalla ricostruzione fattane dal modello eseguito nel 1824, fu varato nel 1728. I Francesi, quando lo trovarono in Arsenale, lo distrussero come simbolo di un detestabile potere. Ma era soprattutto un’opera d’arte. Opere d’arte sono anche le fiancate scolpite e dipinte delle galee, non solo veneziane; impreziosiscono l’esposizione gli antichi portolani, le mappe, le stampe ed i dipinti che ornano le pareti e gli antichi strumenti di navigazione.
Secondo piano
Le sale del secondo piano sono essenzialmente dedicate alla Marina Militare unitaria: modelli, dipinti e cimeli ne illustrano il percorso storico.
Terzo piano
Al terzo piano ci si imbatte nei piaceri dell’inconsueto: è un’area espositiva scoppiettante di sorprese. Dalla sala delle gondole, tra le quali spicca quella appartenuta a Peggy Guggenheim, miliardaria innamorata di Venezia, a quella delle imbarcazioni caratteristiche della laguna veneta, alla collezione di ex voto marinari dei secoli XVl-XIX, alla importante e insolita raccolta di modelli di giunche cinesi donate al Museo di Venezia da un collezionista francese.
Quarto piano
E infine l’ultimo piano, il quarto, con la cosiddetta Sala svedese che testimonia i buoni rapporti tra la Svezia e l’Italia e ancor più quelli tra le Marine dei due Paesi. Infine, del tutto inattesa, una preziosa collezione di conchiglie donata dalla stilista Roberta di Camerino.
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